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PROGETTO PEDAGOGICO EDUCATIVO

Dite: “ E’ faticoso frequentare bambini” Avete ragione!

Poi aggiungete: “ Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inchinarsi, farsi piccoli”.

Ora avete torto. Non è questo che più stanca.

E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.

Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi… Per non ferirli.

Janusz Korczak

Attraverso il Progetto Pedagogico, Il Girotondo rende trasparente e leggibile ciò che fa e perché lo fa e si impegna nei confronti dei bambini, delle famiglie e del contesto sociale circa le modalità del servizio offerto. Nel progetto Il Girotondo espone le scelte pedagogiche, organizzative, didattiche e operative che lo caratterizzano.

Il Girotondo è aperto a bambini e bambine residenti nel territorio senza distinzione di sesso, religione, lingua, condizioni psicofisiche e socio economiche e riconosce i bambini come soggetti sociali portatori di bisogni e diritti, che apprendono e crescono in contesti di relazione.

 

1. I bambini e le bambine trascorrono nel asilo un tempo in cui crescono,  sviluppano le proprie capacita, conoscono sentimenti e affetti, incontrano l’altro diverso da sé e sperimentano il vivere insieme. Le attività saranno perciò rispondenti ai bisogni di scoperta, esplorazione, relazione e incontro e adeguate alle capacità e alle competenze delle diverse età.

2. I bambini e le bambine entrano al Girotondo con i loro genitori. Con ciascun bambino entra una storia e il progetto di vita di una famiglia, nella quale si sono costruiti  legami affettivi forti e inconfondibili e si sono compiuti percorsi di esperienza e conoscenza.

Il Girotondo perciò si pone accanto al gruppo famigliare accogliendone le specificità e le diversità.

3. Il Girotondo si costituisce come luogo di vita e di relazione gradevole, accogliente e di confronto non solo per i bambini e le bambine, ma anche per gli adulti (educatrici e genitori). d’età. L’ambiente è pensato come “terzo educatore” e per questo Il Girotondo cura con particolare attenzione la strutturazione e l'organizzazione degli spazi e dei materiali.

4. Le attività proposte sono pensate e organizzate tenendo conto dei bisogni e dei diritti che caratterizzano questa fascia di età e si svolgono sia in piccolo gruppo che in momenti individualizzati.

 

Si proporranno esperienze graduate secondo le età, nelle diverse attività:

attività legate alla soddisfazione dei bisogni corporei: mangiare, riposare, cura dell'igiene personale, giocare

attività di espressione e comunicazione: con l'uso dei differenti linguaggi (verbale, gestuale, musicale, grafico-pittorico):

Filastrocche, canzoncine, piccole storie sviluppano il senso del ritmo, la memoria, la socializzazione, oltre ai concetti spazio-temporali. Vengono utilizzati registratori, video-cassette, album, libri, teatro dei burattini. Racconto - ascolto di storie, lettura di immagini e figure.

attività manipolative: uso di materiali diversi per sviluppare la sensibilità tattile, imparare a modellare forme semplici a mescolare e trasformare materiali.

I materiali usati sono molteplici: didò, pongo, dash, creta, sabbia, carta, farina, riso, pasta,  legumi. Tazzine, colini, imbuti, secchielli, ciotoline serviranno a riempire, vuotare, travasare.

attività motorie: gattonare, camminare, correre, rotolare, saltare, scendere, salire, arrampicarsi, stare in equilibrio, lanciare, afferrare ...,  utilizzando  tappeti, strutture in legno e in plastica, oggetti strutturati e non.

il gioco libero e strutturato come strumento di espressione, sviluppo di abilità e occasione di socializzazione

Nella conduzione delle attività ci sarà un'alternanza di modalità per consentire il benessere e lo sviluppo progressivo dell'autonomia per ciascun bambino.

Modalità che prevedono:

  •  una situazione strutturata in cui l'educatore propone e richiede al bambino l'attivazione di un comportamento specifico (utile nell'addestrare alcune abilità)
  •  una situazione semi strutturata in cui l'educatore stimola e il bambino ricerca e attraverso l'interazione con l'educatore sperimenta possibili comportamenti (si ritiene che debba essere la situazione privilegiata)
  • una situazione non strutturata in cui l'educatore osserva e il bambino esplora (occasione per consentire al bambino un tempo libero dall'intervento attivo dell'adulto e all'educatore un tempo di osservazione per conoscere meglio bisogni, risorse e possibilità)
 

 

Il gioco è una forma di azione, come quelle grafica, pittorica, vocale e manuale, legata al bisogno di stabilire una relazione tra se stessi e il mondo esterno. Le attività giocate in gruppo sono un grande strumento per la socializzazione, per stabilire relazioni, per capire e affrontare problemi di relazione. 

Il gioco è un mezzo privilegiato per aiutare il bambino a trovare nel suo ambiente un equilibrio che gli permette di comunicare e di operare. (Le Boulch op. cit. pag. 33).

SEGUICI:

REA: TN - 217380
P. IVA 02338140227
cap. sociale 1200 €
Reg. imp. di Trento 02338140227
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